Il destino di molti artisti, soprattutto di quelli più originali, è segnato dallo sforzo di trasformare una passione in qualcosa di concreto.
Figuriamoci se l'artista viene da Andria (BT) e l'ubriacatura arriva da molto, molto più lontano: l'arte tailandese dell'intaglio di vegetali, frutta e ortaggi.
Un amore impossibile, eppure…
Oggi l’applauso di APPLAUDART profuma d’oriente ed è rivolto a Michele Sardano: intagliatore, artista, sognatore andriese.
Potrebbe interessarti anche
Quando i cocktail diventano arte
Può una zucca diventare un'opera da esporre? Datela a Michele e state a vedere. Da quando ha preso lo stiletto in mano, le primizie della natura hanno dovuto cedere inesorabilmente il passo alla maestria dell'artigiano pugliese, una dopo l’altra, vittime della combo micidiale tra un Arcimboldo contemporaneo e un Fruit Ninja livello Master.
Paragoni a parte, l’arte dell’intaglio proposta da Michele è molto più di un gioco per lo smartphone, come dimostra il monte di ore necessario a portare a termine una singola lavorazione.
L’intaglio, infatti, è prima di tutto una sfida di precisione che può superare le 50 ore e che consiste in un mix tra abilità, pazienza e concentrazione altissime.
A guardare le realizzazioni, non è difficile immaginare e sentirsi trasportati nell'atmosfera rarefatta della Thailandia del XIV secolo, ma risulta un po’ più complicato pensare che dietro forme e disegni del genere c’è un ragazzo molto giovane, nato e cresciuto qualche anno prima di Instagram.
Eppure…
Michele non solo padroneggia la tecnica, ma prende un’arte rivolta alla rigenerazione spirituale e la trasforma in un motore per la rigenerazione professionale: oggi infatti il suo amore per l’oriente è diventato qualcosa di molto più ampio, con un grande potenziale di crescita, ancora da esprimere e da sperimentare.
Okei, forse un giovane andriese può innamorarsi della carving art orientale e imparare a praticarla con risultati altissimi. Forse può costruirsi un curriculum sul campo e portare a casa riconoscimenti e medaglie d’oro da concorsi nazionali e internazionali. Ma fare di questa arte un lavoro vero e proprio è tutta un’altra cosa.
Eppure...
Nonostante la stoffa da artista puro, sembra che Michele fosse presente alla lezione di autoimprenditorialità. Perchè in fondo, è questo l’aspetto che fa della creatività un elemento da ricercare in ogni professione, la sua capacità di prendere una passione e farci un lavoro.
Oggi, il suo bisogno irresistibile di aggiungere forme alle forme della natura si è evoluto su più piani. Su quello creativo, estendendosi a blocchi di saponi, di margarina, a formaggi e candele artigianali; ma soprattutto su quello professionale, aprendosi a nuovi orizzonti e opportunità.
Il risultato? Un mix perfetto tra spinta artistica e capacità di autopromozione, che ha dato forma a diverse opportunità di business.